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10/02/22

Per Laminati Cavanna, un anno di grandi successi tra imballaggi flessibili e sostenibilità

Laminati Cavanna Spa, è un’azienda storica della provincia di Piacenza, che dal 1969 è partner terzista di importanti converter nazionali e internazionali, leader nell’accoppiamento, laminazione, laccatura e taglio di bobine nel settore degli imballaggi flessibili. Abbiamo chiesto ad Anna Paola Cavanna, Presidente di Laminati Cavanna, quali sono le novità del settore, considerando anche i diversi ruoli istituzionali che ricopre come Presidente dell’Istituto Italiano Imballaggio, Presidente della Fondazione Carta Etica del Packaging, nonché Vicepresidente di CONFAPI Piacenza, con delega alla sostenibilità.

 

 

Che tecnologia valorizzate in particolare in questo periodo?


“In questi anni le richieste di sostenibilità del packaging del mercato e dei consumatori finali attenti agli imballaggi spingono sempre più i converter verso soluzioni riciclabili, monomateriali multistrato, pensate per sostituire le tradizionali strutture” dice Anna Paola Cavanna. “Laminati Cavanna nel suo ruolo di terzista si pone come intermediario fra il fornitore di tecnologia e il produttore di packaging, una collaborazione tra le parti per riuscire a trovare soluzioni di imballaggio sostenibili e riciclabili. La nostra azienda è molto coinvolta nel trovare nuove soluzioni sempre a stretto contatto con i clienti finali. Offriamo la nostra esperienza e i nostri macchinari per sperimentare nuove strutture e trovare soluzioni innovative sempre rispettando i capitolati tecnici e le specifiche di produzione. Ci muoviamo tutti all’interno di normative sempre più stringenti con direttive europee in continua evoluzione; le aziende sono sempre più coinvolte e reagiscono prontamente alle richieste che arrivano sia dal mercato di riferimento che dai consorzi di filiera anche se ovviamente ci sono dei tempi tecnici da rispettare per la conversione di macchinari e tecnologie. Le strutture multistrato “tradizionali” progettate nel corso degli anni e sempre più perfezionate per rispondere e soddisfare le funzioni di conservazione e protezione del prodotto sono appunto il frutto di ricerca e sviluppo fatte dalle Aziende in collaborazione con i laboratori e gli Enti di certificazione per ottimizzare le performance richieste dei packaging. Ogni materiale ha delle caratteristiche precise che lo rende unico e adatto a soddisfare determinati ruoli. Il poliestere è il materiale che meglio si presta ad essere stampato, il nylon fornisce una buona barriera; il polietilene fornisce straordinaria saldabilità in tutte le condizioni ed eccellente scivolosità sulle linee di confezionamento; il polipropilene è un eccellente saldante su strutture sottoposte a cicli termici e l’alluminio assicura una barriera assoluta a luce, ossigeno e umidità. Il packaging multistrato consente di mixare le caratteristiche dei vari materiali per raggiungere gli obiettivi richiesti di protezione e conservazione del prodotto che è lo scopo da perseguire.

 

“Processiamo 50 tonnellate di prodotto al giorno” racconta ancora Anna Paola Cavanna “La sfida è ri-progettare soluzioni idonee e “performanti” sia come macchinabilità che costo, garantendo sempre la sicurezza alimentare e tutte quelle variabili fondamentali per poter essere processate sulle linee di stampa, accoppiamento e confezionamento. Non sempre questo è semplice da realizzare, anche perché certe soluzioni richiedono elevati standard di barriera e se subiscono processi termici stressanti questa garanzia risulta particolarmente complessa. Il mercato e le aziende si stanno muovendo velocemente per cercare valide alternative; sicuramente si punta alla riciclabilità del packaging, a materiali e strutture compostabili anche se sussistono ancora molte criticità che vanno affrontate e risolte.

 

 

Che aspettative avete sulla manifestazione?

 

“E’ la prima volta che partecipiamo ad una Fiera” racconta Cavanna “siamo molto felici che sia proprio IPACK IMA: una Fiera internazionale a Milano, che raccoglie le eccellenze del nostro Paese. Al nostro interno c’è grande entusiasmo e grandi aspettative: abbiamo deciso di prendere uno spazio espositivo dove spiegare la nostra lavorazione e specializzazione: ci sarà l’occasione per incontrare i nostri clienti e speriamo nuovi contatti sia italiani che internazionali. Sicuramente, la Fiera è la vetrina ottimale dove le nuove tecnologie ed applicazioni possono essere messe in evidenza. Noi come terzisti vorremmo far conoscere ed emergere il nostro know how frutto di oltre 50 anni di esperienza nel settore degli imballaggi flessibili tra accoppiamento, laminazione, laccatura, taglio e rettifica bobine.”

 

 

Che prospettive di mercato vedete per il mercato 2022?

 

La nostra natura di terzisti ci impone grande flessibilità, capacità organizzativa, programmazione e rapidità, racconta Anna Paola Cavanna “Siamo orgogliosi di essere dei partner di converter internazionali che si fidano di noi e con i quali abbiamo instaurato un rapporto di collaborazione. In questi anni abbiamo aumentato la capacità produttiva in accoppiamento e laminazione, siamo in grado di fare laccature e verniciature, abbiamo aumentato le taglierine per soddisfare meglio la fase di taglio delle bobine anche come fase successiva all’accoppiamento.  Nel 2019 abbiamo inoltre investito in una rettificatrice per cilindri e maniche in gomma come servizio collaterale che ci sta dando molte soddisfazioni. Nel nostro settore sono sempre più fondamentali le Certificazioni come sinonimo di qualità e igiene, per questo da anni siamo certificati ISO 9001:2015 e BRC (grade AA). Abbiamo acquistato una nuova macchina Nordmeccanica solvent less a settembre del 2021, che si va ad aggiungere alle altre cinque linee; oggi abbiamo quindi 3 accoppiatrici a solvente e tre accoppiatrici solvent less per un totale di sei linee nel reparto di produzione e due taglierine nel reparto taglio.

 

Nel corso degli ultimi anni per far fronte alle aumentate richieste di lavorazioni abbiamo deciso di cambiare l’organizzazione aziendale introducendo il secondo turno di lavoro che ci ha portati anche ad assumere nuovo personale. Questo ha implicato fare molta formazione specifica, gestire il turnover e cambiare modello di lavoro. Oggi abbiamo circa 50 addetti, la maggior parte in produzione e logistica dove si concentra il nostro lavoro. L’anno appena trascorso è stato molto impegnativo anche per le vicende legate alla pandemia, agli aumenti delle materie prime, ai costi di energia elettrica e gas però non sono mancate le soddisfazioni: siamo riusciti ad evadere tutte le commesse e abbiamo registrato un incremento del fatturato del 16% rispetta all’anno precedente. I principali settori dove ci collochiamo sono il food e la cosmetica, con il 44%, industriale 30%, farmaceutico 5% ed elettrico. Nel corso del 2020 l’emergenza sanitaria legata al Covid ha fatto aumentare in modo esponenziale le richieste nell’ambito del food packaging e di quello farmaceutico con molti clienti che hanno convertito le loro produzioni e si sono affidati anche a noi per evadere i picchi di produzione. In questi anni, invece, è tornata a crescere la domanda di settori legati all’edilizia e all’isolamento di cavi elettrici dove abbiamo una forte esperienza.

 

Nel corso del 2022 pubblicheremo il nostro CODICE ETICO; una spinta molto forte verso una maggiore attenzione alla sostenibilità del packaging e ambientale è arrivata nel momento che abbiamo deciso di diventare Ambasciatori della Fondazione Carta Etica del packaging per dare un segnale anche ai nostri collaboratori e clienti.

 

Per rispondere alla crescente domanda da parte dei nostri clienti di soluzioni sempre più sostenibili abbiamo diversificato la tecnologia potendo produrre a base solvente, senza solvente e con adesivi a base acqua. Questa diversificazione ci consente di poter offrire diverse soluzioni, in linea con le nuove richieste in termini di sostenibilità. In collaborazione con i clienti e con i loro tecnici stiamo lavorando su diversi fronti: la riduzione del numero di film da accoppiare, sostituendo gli stessi con processi di coating a vuoto e con laccati; lo sviluppo di processi di lacche funzionali da applicare sulla carta, in modo da ottenere confezioni riciclabili. Infine, stiamo studiando la possibilità di avere imballi in materiali plastici completamente riciclabili. Questi studi, vengono portati avanti sempre considerando di mantenere inalterate le proprietà barriera dell’imballo, cosa che ci ha consentito di non interrompere le filiere alimentare e farmaceutica, soprattutto durante questi anni di pandemia. Pensiamo infatti che si andrà sempre più verso soluzioni che puntano alla riduzione dello spreco alimentare e alla salute del consumatore, lavorando sulla shelf life. Un tema su cui, anche come Istituto, vogliamo riprendere e sviluppare il dossier “Il packaging allunga la vita” perché ancora attualissimo e perché pensiamo che sia uno dei temi del futuro. La shelf life con i nuovi materiali probabilmente tenderà a diminuire aprendo un mondo di spreco alimentare e trasporti in crescita, a causa dell’inevitabile cambio dei ritmi di fornitura. Superare gli imballaggi tradizionali, infatti, impatta su molti aspetti della filiera e questo va considerato a livello di sistema.

 

 

Inevitabile, visto il ruolo che ricopre, un approfondimento sulla presidenza dell’Istituto Italiano Imballaggio e della Fondazione Carta Etica del Packaging.

 

Il mio primo atto di ingresso, nel 2018 come Presidente dell’Istituto Italiano Imballaggio è stato istituire la Commissione Sostenibilità, partecipata da 80 aziende, che hanno lavorato per arrivare allo sviluppo dell’algoritmo della sostenibilità ambientale del packaging, uno strumento che guiderà gli associati nella definizione dei loro obiettivi di sostenibilità. L’algoritmo è un insieme di indici per la valutazione del packaging e lo strumento che serve da indicatore alle aziende, per iniziare un percorso che potrà poi sfociare in processi, misure e certificazioni. L’obiettivo è portarlo a una diffusione e a un riconoscimento sempre maggiore, che lo definisca come punto di riferimento. Tra le altre iniziative, posso citare la formazione, uno strumento indispensabile per dare valore positivo agli imballaggi e definirne il ruolo essenziale nella vita quotidiana e nella cultura della sostenibilità. Altro aspetto importante, in questi anni, è il lavoro che abbiamo svolto nella valorizzazione di tutti i materiali come risorse. Il problema, come sappiamo, è la gestione del fine vita degli imballaggi, non il materiale in sé. Quando si valuta l’impatto ambientale di un packaging o del materiale prevalente è importante, a mio avviso, fare il corretto calcolo dell’LCA e non fermarci a valutazioni superficiali. Con l’algoritmo, le Aziende avranno a disposizione uno strumento per consolidare i propri processi di sostenibilità o intraprenderne uno ex novo. Oggi l’Istituto conta quasi 400 associati che rappresentano tutte le filiere, tra produttori, utilizzatori di imballaggi, associazioni di categoria, laboratori e consorzi.

 

Le tematiche legate all’ambiente sono da sempre per noi molto importanti e per questo siamo stati i primi a sottoscrivere la Carta Etica del packaging, diventando Ambasciatori della Fondazione Carta Etica del packaging costituita a maggio 2020 e che oggi raggiunge le 20 adesioni e tanti progetti già portati a termine.

 

Saremo presenti in Fiera a Ipack Ima come Istituto e Fondazione e il 4 maggio ci sarà un evento molto importante: è prevista infatti la presentazione dell’algoritmo, la premiazione dei BEST PACKAGING e la premiazione del Best Packaging Award, siete tutti invitati!