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31/03/22

CAMA: tecnologia tra innovazione, sostenibilità e nuovi mercati

Dal 1981, CAMA è un’azienda leader nell’ingegneria e nella produzione di sistemi di confezionamento secondario completi ad alta tecnologia per i settori food e non food. Le divisioni Packaging e Robotica costituiscono l’offerta di CAMA per linee complete, dalla movimentazione di imballaggi primari agli imballi finiti pronti per la pallettizzazione. Abbiamo chiesto una riflessione sul business dei prossimi mesi ad Alessandro Rocca, Group Sales Director di Cama Group e Paola Fraschini, Marketing Manager.

 

 

Su quali soluzioni state puntando in questo periodo? E quali progetti porterete in fiera?

 

“Il focus di CAMA è da sempre multisettoriale” dice Alessandro Rocca “non puntiamo infatti a un mercato in particolare, ma siamo riconosciuti come azienda cross category, capace quindi di passare dal mondo del bakery a quello del non-food, con tutte le possibili declinazioni del caso. Rappresentiamo quindi un esempio di polivalenza del settore secondario. Per quanto riguarda IPACK-IMA, offriremo al visitatore la possibilità di toccare con mano le nostre macchine, ma non solo. Attraverso video legati alle nuove applicazioni, faremo conoscere gli impianti e le linee di CAMA, per una presentazione ancor più ricca. In fiera, porteremo una linea robotica con batteria di 12 robot Triaflex progettata per prelevare il prodotto e metterlo in vaschetta. Da sottolineare il fatto che entrambe le macchine dispongono di un pacchetto Industry 4.0 e sono applicabili a diversi settori.

 

 

Entrando nel dettaglio, la macchina che esporremo è una soluzione robotica completamente integrata, con un food print ridottissimo e una batteria di 12 robot Triaflex che lavorano in co-flusso, capaci quindi di confezionare circa 1000 prodotti al minuto. Si tratta di robot che presentano un sistema anticollisione, che consente loro di lavorare in uno spazio molto ridotto senza interferire nelle reciproche funzioni: due linee di carico prodotti, quindi, una a destra e una a sinistra, con svariate configurazioni. Le linee dispongono di un sistema di visione avanzata, che consente di riconoscere le sagome dei prodotti e fare dei controlli qualità. Sono inoltre dotate di un sistema di simulazione digital-twin integrato, fiore all’occhiello della prima fase di Industria 4.0. Ancor prima che la macchina venisse prodotta, infatti, abbiamo puntato sulla progettazione preventiva, un engineering dedicato che ci ha consentito di replicare il comportamento d’imballo dei prodotti e le loro traiettorie. Tutto questo viene visualizzato con un grande HMI touch screen, che abbiamo montato direttamente sulla macchina e che permette di vedere come è stato concepito il sistema a livello di virtual engineering e come si è poi esplicato nella realtà. Un modo per far capire al cliente quanto questa fase sia essenziale per il successo del progetto. Questa strategia di progettazione è molto utile in settori come il surgelato, dove non c’è garanzia di poter testate tutto il prodotto, mantenendo la catena del freddo e le quantità, che in quel settore sono spesso tonnellate lavorate su linee molto veloci, su cui simulare il funzionamento. Il digital twin aiuta quindi a simulare un vero ciclo di produzione e contribuisce a prevenire eventuali problematiche che, se scoperte in assemblaggio e collaudo sono un problema molto grave. L’analisi di comportamenti, carichi, traiettorie e robot ha dato quindi, un forte vantaggio.

 

 

Le macchine Cama si sono inoltre arricchite dei pacchetti Industry 4.0 di realtà aumentata, ma con una funzione in più rispetto all’applicazione robotica citata in precedenza. Le macchine mostrano attraverso un tablet, tutte le fasi di manutenzione, cambio formato e parti di ricambio. Le informazioni, che erano prima accessibili con il manuale di carta, sono visualizzate a video via QR code. Una soluzione user friendly che sostituisce quasi completamente il manuale tradizionale, supportando in modo efficace il training del personale.

 

 

Il valore aggiunto delle macchine Cama è la totale customizzazione degli impianti; i nostri standard di applicazione includono specifiche e macchinari concordati con il cliente, per fornirgli un prodotto assolutamente customizzato. Una strategia che soddisfa i requisiti del cliente, ci permette di offrire un servizio più rapido ma ci spinge anche a fare un salto tecnologico in più, perché diventa parte del nostro patrimonio di conoscenza.”

 

 

Quali sono le vostre aspettative sulla fiera?

 

“Dopo due anni di fermo ci aspettiamo di tornare a fare networking, di colloquiare faccia a faccia con i visitatori“ afferma Paola Fraschini. “Ci auguriamo una buona affluenza all’evento, non solo locale ma anche internazionale. Siamo a Milano, giochiamo in casa e vogliamo riprendere da dove ci eravamo lasciati tre anni fa: dal successo dell’edizione 2018 che per noi è stata molto soddisfacente. IPACK -IMA è la fiera di casa, ci confrontiamo con fornitori europei, ma siamo anche curiosi di vedere come ci posizioniamo sul mercato e dove sono gli altri, visto che il nostro obiettivo è di essere sempre davanti alla concorrenza. La Fiera è quindi un buon punto di riferimento per capire a che punto è il cammino tecnologico intrapreso.”

 

 

Quali sono le prospettive di mercato per il 2022?

 

“La nostra azienda ha filiali in tutti i continenti e dove non c’è una filiale, c’è sempre un partner che lavora con noi da diversi anni“ prosegue Rocca. “Le dinamiche mondiali ovviamente cambiano, i paesi emergenti si stanno facendo spazio, per cui abbiamo consolidato di recente due o tre partnership nei paesi asiatici, dove già dal 2021 stiamo riscontrando un buon successo. Importanti investimenti sono stati fatti in India e in Tailandia, con l’obiettivo di consolidare questa parte di mercato. Quanto al consolidato, l’America ha fatto un salto di turnover importante, che ci ha spinto a potenziare la filiale americana, per rispondere al bisogno di automazione del territorio e per garantire più servizi al nostro pubblico. Il customer care è stato infatti rivoluzionato a seguito della pandemia, in particolare introducendo l’uso di smart glasses e di telecamere ad alta risoluzione, utili per supportare da remoto i clienti. È cambiata anche la supply chain dell’azienda, in modo da far fronte alla crisi dei semi-conduttori, che affligge in questi ultimi mesi il mercato elettronico. Anche se i tempi di consegna sono quasi decuplicati per alcuni accessori, cerchiamo comunque di non far pesare questa crisi sui nostri clienti. Per il 2022, come per gli anni a venire, l’obiettivo rimane quello di aprirsi verso nuovi segmenti, soprattutto in ambito non-food, settore nel quale già dall’anno scorso abbiamo aumentato lo share del nostro portafoglio ordini, con una gamma di macchine innovative che ci hanno fatti uscire dalla nostra comfort zone, proponendoci nuove sfide che abbiamo affrontato con successo. Abbiamo infatti adattato le nostre macchine, specializzate per il mercato food, in modo da rispondere alle esigenze proprie del non-food, esplorando nuovi mercati come quello dell’assemblaggio, intenso non solo come packaging ma anche come componentistica in settori come nastro adesivo, cosmesi, ma anche tornando al food, visto che alcuni cibi vanno assemblati”

 

 

Infine, Paola Fraschini, apre ai temi della sostenibilità e conclude “Stiamo spingendo molto sul mercato le nostre soluzioni improntate alla sostenibilità per le quali sono arrivati ordini importanti. Penso alle applicazioni più green ma anche ai servizi di consulenza che abbiamo fornito ad alcune aziende, per migliorare i loro imballi di cartone. Al nostro interno, infatti, abbiamo un reparto di consulenza packaging, dove supportiamo i clienti per passare, ad esempio, da plastica a cartone o andare verso soluzioni più sostenibili, guidando la scelta del materiale o la progettazione della macchina, per diminuire ad esempio la carbon footprint del processo e del prodotto. Un servizio molto apprezzato che fa ormai parte della nostra offerta.”