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08/10/20

Il 2020 di Marchesini: tra AI, visione all digital e grande attenzione per il mondo della cosmetica

Pietro Cassani – AD Marchesini Group – racconta come l’azienda di Pianoro, leader nel mondo packaging e dell’automazione su mercati che spaziano dal farmaceutico al cosmetico, stia affrontando con innovazione e capacità di adattamento la difficile situazione del 2020. Con risultati di grande successo.

 

Quali sono le novità tecnologiche su cui vi state concentrando?

 

“Stiamo proseguendo un percorso di sviluppo interno e di operazioni straordinarie legate al 4.0 e al mondo digitale, con un focus sull’Intelligenza Artificiale. Recentemente con SEA Vision, che è parte del Gruppo Marchesini, abbiamo acquisito ArgoVision che opera proprio sugli algoritmi di AI a cui si è aggiunta, in estate, un‘azienda di Pavia, la Auteco, che si occupa di software legati ai processi farmaceutici, per la raccolta dati e il controllo di processo nel farmaceutico.

 

La nostra visione va quindi verso tutte le opportunità legate ad automazione e robotica, nostro fiore all’occhiello, a cui si aggiunge tutto ciò che riguarda il digitale, per avere algoritmi che consentano di rendere sempre più performanti le nostre linee di confezionamento e i processi di messa a punto delle macchine che installiamo. Durante il periodo di lockdown, inoltre, abbiamo sfruttato i collaudi in virtuale, l’assistenza tecnica a distanza e tutte le soluzioni che ci hanno permesso di supportare i clienti, nonostante la mobilità fortemente ridotta imposta dall’epidemia. Sono anni che Marchesini investe su queste tecnologie, che si abbinano ai temi della digitalizzazione del packaging e che ci hanno permesso oggi di essere pronti a sfruttarne il potenziale sotto ogni profilo, dallo sviluppo tecnologico al customer care. Il nostro futuro sarà, quindi, sempre più legato all’AI.

 

Sul fronte dei nuovi mercati, stiamo inoltre investendo sul cosmetico, con prodotti innovativi, macchine e linee, legati a questo business. Ci concentriamo sia nel processo di produzione delle creme e di altri cosmetici, sia sul confezionamento, che è il nostro settore tradizionale. La cosmetica è un’opportunità per Marchesini, già fortemente presente in questo mercato, visto che nel 2020 alcune tipologie di prodotto hanno avuto difficoltà, i rossetti ad esempio. Ma è anche un mercato interessante, dove l’Italia esprime aziende di grande livello. Un settore in cui stiamo lavorando con tutto il Gruppo, per integrare nuovi prodotti, diventando fornitori di linee sempre più articolate e complete per il packaging di prodotti come le creme, i rossetti e i profumi. In questo mondo vogliamo operare a tutto tondo con la nostra tecnologia, non a caso abbiamo deciso di costituire una divisione apposita per il business del Beauty.

 

Altro settore in cui siamo molto attivi sono le linee di confezionamento dei vaccini, con soluzioni che integrano l’esperienza di Marchesini, già leader in questo mercato. Affianchiamo alle confezioni tradizionali con termoformatura in plastica, le soluzioni eco-sostenibili in cartone, per partecipare alle politiche di riduzione dell’uso della plastica, molto care all’Unione Europea.

 

Qual è la vostra visione su IPACK-IMA?

 

Marchesini sostiene l’importanza delle fiere e dell’incontro fisico tra fornitori di macchine e clienti. Come tutti, siamo stati molto condizionati dall’impossibilità di partecipare a questi eventi; per ovviare al problema, abbiamo cercato soluzioni alternative come l’organizzazione di fiere virtuali e la produzione di video che permettessero anche canali di comunicazione diretta tra i nostri tecnici e i clienti. Per noi le fiere restano sempre ottimi luoghi di incontro e di relazioni, dove le persone hanno tutta la comunicazione informale che serve; qualcosa dunque da ripristinare al più presto, compatibilmente con la sicurezza di tutti. Inoltre, stiamo investendo in macchine per la cosmetica nell’area Lombarda: vediamo quindi in IPACK-IMA un’opportunità ancora maggiore.

 

Che prospettive vede per il vostro mercato?

 

Il nostro mercato è tipicamente anticiclico, ma il fatto di avere limiti nella circolazione delle persone, tra mobilità limitata, quarantene e preoccupazione costituisce un limite che ci porta difficoltà notevoli, anche se stiamo anche operando in virtuale il più possibile. È ovvio che tutti i processi siano rallentati, in particolare installazioni e collaudi per i clienti esteri. Al netto di questo noi abbiamo un andamento positivo, non abbiamo avuto arresti.

 

L'attenzione non è quindi sul mercato in sé, ma sul come rispondere alle richieste dei clienti in termini di tempi, lavorando sulla produzione delle macchine e le installazioni. Esportiamo il 75% del nostro fatturato, le nostre linee vanno in tutti i paesi europei, in Asia, in America e dobbiamo riuscire ad operare con tutte le difficoltà del caso. Probabilmente non sarà una soluzione a breve termine e penso che avremo ancora mesi complessi da gestire in attesa della soluzione che siamo certi arriverà. In attesa della disponibilità del vaccino, dobbiamo adattarci a questo contesto.