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07/10/21

AROL: leader nella tappatura in crescita costante e su mercati sempre nuovi

Nella storica sede di Canelli il gruppo AROL crea tecnologia e soluzioni per la tappatura, coniugando corretta conservazione del prodotto, sicurezza alimentare e soddisfazione dei clienti, tra cui si contano i più importanti brand di beverage su scala mondiale.

 

Con Federico Zannier, direttore commerciale del Gruppo AROL, abbiamo scoperto di più della visione e delle prospettive dell’azienda, leader mondiale di settore.

 

“Mi occupo del coordinamento di tutta la rete vendite del mondo AROL” dice Federico Zannier “Il gruppo è costituito da 4 realtà: l’AROL stessa, UNIMAC-GHERRI con sede a Montecchio Emilia (RE), MACA ENGINEERING di Pordenone, Tirelli di Marmirolo (MN), che ha recentemente inglobato una ulteriore realtà: KTF ENGINEERING, sempre a Marmirolo. Oltre al ruolo di direttore commerciale del gruppo, ricopro anche l’incarico di DG di UNIMAC-GHERRI ed un’ulteriore posizione di responsabilità in MACA ENGINEERING. Lavoro nel mondo del packaging da una ventina di anni, AROL è un’azienda storica italiana, diventata gruppo a seguito di una serie di acquisizioni. Si partì nel 2009, con la FT SYSTEM di Alseno, realtà dedicata alla produzione di impianti per l’ispezione e il controllo dei contenitori, che è il perimetro di business di AROL. Siamo infatti leader al mondo nella produzione di sistemi di tappatura e chiusura, di qualsiasi prodotto, intendendo con ciò tutto quello che ha un tappo che evita la fuoriuscita di prodotti da un contenitore.“

 

AROL produce circa 700 macchine all’anno, l’headquarter ha base a Canelli, ma il business di gruppo è gestito con 10 filiali, distribuite in tutto il mondo, per seguire da vicino le aziende che scelgono AROL da oltre 40 anni. Una storia produttiva da 30 mila macchine installate, tutte ingegnerizzate e prodotte in uno dei 4 siti italiani, che danno lavoro a circa 750 persone.

 

“Perché Gruppo AROL? Come dicevo, il processo di acquisizione è cominciato qualche anno fa ed ha avuto una accelerazione negli ultimi 4/5 anni. AROL è leader su uno specifico prodotto che si declina in una quantità di opzioni, con ampia versatilità ma sempre in logica mono-prodotto: macchine speciali, con un altissimo livello di customizzazione, che coprono una funzione prevalente. Si è quindi pensato di integrare l’offerta con elementi collaterali, che hanno guidato il processo di acquisizione, basato su aziende che completano la gamma AROL, ampliandone il portafoglio e garantendo l’accesso a nuovi mercati. UNIMAC-GHERRI, ad esempio, è un leader mondiale nella fabbricazione di tappatori lineari per i tappi twist-off, ma produce anche linee di produzione per il settore alimentare, posizionando il marchio AROL in un nuovo segmento per cui produciamo piccole linee di confezionamento con all’interno i tappatori AROL. Pensando alla Tirelli che ha integrato oggi la KTF ENGINEERING, attiva nel settore del confezionamento dei cosmetici, dei detergenti, home e personal care, l’obiettivo principale era acquisire competenze nel mondo della capsulatura e della tappatura di tappi speciali, come i trigger per gli spruzzini. Con MACA ENGINEERING, abbiamo macchine e impianti per la fabbricazione dei tappi, specialmente in alluminio; un’acquisizione che ci ha permesso di portare in casa know- how che precedentemente non c’era.

 

 

Che aspettative avete sulla manifestazione?

 

 

“L’aspettativa è alta” dice Zannier “l’idea è proporre la sintesi di tutte le realtà del gruppo. La fiera è infatti un’opportunità importante per mostrare le ultime novità, in un mondo normale, dove la realtà non è più solo virtuale. Gli eventi online hanno cambiato il modo di concepire la presentazione di prodotti nuovi, ma ci piacerà tornare alle origini, toccando l’acciaio dei nostri prodotti e mostrando dal vivo le loro migliori caratteristiche. Vogliamo presentare la nostra capacità di integrazione delle diverse attività del gruppo, per offrire un servizio al cliente, che sia completo e sviluppato con modalità operative al passo coi tempi. Penso a industria 4.0, a sistemi con un grado di automazione elevato, alla possibilità di gestire la flessibilità, che è sempre più richiesta, introducendo più automazione, robotica, rilevamento ed utilizzo dei dati per il miglioramento delle performance. A questo aggiungiamo la nostra capacità di essere vicini al cliente, ad esempio nel supportare la selezione dell’applicazione e del processo più adatto al prodotto in lavorazione. Il tutto nell’ottica di mettere a fattor comune le competenze che abbiamo a livello di gruppo, sia nella fabbricazione dei tappi, che nell’applicazione, con l’obiettivo di offrire, non solo una macchina, ma un servizio completo. Ad esempio, piccole variazioni ambientali, possono determinare dei cambiamenti nella performance di tappatura. Ma noi di Arol possiamo dire al cliente che, qualora dovesse esserci questo tipo di variazione, daremo tutto il supporto necessario con i nostri impianti e la nostra esperienza, nel risolvere il problema. Un altro esempio emblematico è la legislazione: pensiamo al nuovo tethered cap, che rimane attaccato alla bottiglia e per legge tra qualche anno, sarà obbligatorio in tutta Europa. All’inizio c’è stato il panico tra i produttori di bevande: il nostro ruolo è stato proprio quello di trovare la soluzione, anche per gli impianti esistenti. Lo stesso si dica per la riduzione dell’impatto ambientale, con tappi sempre più leggeri, sempre più sottili, che oggi significano 0.6g - 0.8g. Il nostro focus è quindi quello di ottimizzare l’impatto sulle linee, proponendo impianti che riescano a rilevare le condizioni in cui il prodotto viene gestito, come le condizioni ambientali, la velocità, i materiali. Questo è un tema importante, su cui daremo supporto anche sul campo, nella categorizzazione dei materiali e nella loro gestione all’interno dell’impianto.“

 

Zannier prosegue con una valutazione sul tema della sostenibilità, che per AROL non è certo cosa nuova, visto che, la questione è stata al centro dell’attività da sempre, seppur in una chiave diversa da quanto si intende oggi.

 

“Parliamo di sostenibilità da tempo, perché in passato si chiamava “riduzione costi”. Il fatto di avere delle bottiglie e dei tappi più leggeri è un tema centrale da sempre. Qualche anno fa la bottiglia da ½ l di un soft drink pesava quasi 30g, oggi siamo attorno ai 15g ed i tappi vanno di conseguenza. Quindi, la riduzione del materiale è un tema che ci portiamo dietro da anni: è un’evoluzione continua che oggi chiamiamo con un nome diverso. Quello che forse è nuovo è la rapidità con cui questi cambiamenti avvengono e soprattutto il loro impatto mediatico. In questi anni, abbiamo vissuto un’esplosione della vendita di linee lattine e linee vetro, come se il vetro e le lattine avessero un impatto ambientale inferiore al PET. Non è così. Tutto ruota attorno al comportamento: a livello di impatto ambientale, non c’è nulla di paragonabile al riciclo del PET, nemmeno il vetro o l’alluminio riciclato. Il tema della comunicazione ha influenzato molto i consumi e di conseguenza le tecnologie. In questo contesto, flessibilità e rapidità di adattamento sono fondamentali, per noi e per le nostre macchine.”

 

 

Che prospettive vedete nel mercato dei prossimi mesi?

 

 

“La scelta di diversificare” prosegue Zannier “ha aiutato moltissimo ad affrontare questo periodo. Alcune aziende del gruppo sono cresciute molto e molto rapidamente, trainate dai consumi a casa. Ne è un esempio UNIMAC-GHERRI, che produce, tra l’altro, macchine per il confezionamento di salse ed altri prodotti che si utilizzano tipicamente a casa, servendo clienti che hanno raddoppiato la produzione. Tirelli è un altro caso interessante rispetto al mercato degli igienizzanti, dei prodotti per la pulizia: altro filone importante lo scorso anno. Per contro c’è stato un modesto ritorno della plastica ma abbiamo visto molta crescita del vetro ad esempio: un trend che sta continuando.”

 

Quanto al 2020, AROL non ha avuto grandi variazioni di giro d’affari. Ma secondo Zannier “E’ cambiato il mix di prodotti in crescita e in diminuzione; inoltre il 2021 si conferma con un trend positivo dove vediamo il ritorno alla plastica dei player più importanti, soprattutto in ambienti che erano stati stranamente abbandonati, come per esempio il riempimento in asettico, un settore che ha sofferto ovunque salvo in Cina, forse per gli elevati costi di start-up, mediamente 3 volte superiore a un impianto standard: un aspetto che unito all’incertezza, ha indotto a tardare investimenti che si attestano in genere sui 15-20 milioni a linea. Investimenti che, però, stanno ripartendo, seguendo la fiducia e l’ottimismo che guida anche il nostro percorso di crescita, che grazie a scelte ben modulate ci consegna a un futuro visto con positività, rafforzata da performance con segno +, anche in anni come il 2020 e il 2021.”