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23/09/21

Omas Industries: successo mondiale tra innovazioni e soluzioni Flexy Mill

Dal 1966 Omas Industries è uno tra i principali player dell'industria molitoria, grazie alla capacità di ideare macchine per la macinazione altamente innovative e tecnologiche e progetti di impianti "turn key" all'avanguardia per la produzione di farine alimentari, che vengono poi inserite in processi di panificazione, pastificazione o prodotti finiti a scaffale. Abbiamo chiesto a Luigi Nalon, AD di Omas Industries, una visione del mercato.

 

Ci parli di Omas, del vostro mercato e della tecnologia che presentate in questo periodo

 

“Nel 2015 abbiamo presentato sul mercato una tecnologia rivoluzionaria, che ha trasformato il mondo della molitoria”, racconta Nalon “è il laminatoio Leonardo, frutto di anni di ricerca, test e investimenti. Un’innovazione riconosciuta a livello mondiale che vanta molti brevetti: siamo gli unici a poterla offrire. Leonardo conferisce la massima flessibilità al processo di macinazione, grazie alla possibilità istantanea di variazione della velocità dei cilindri cambiando tipologia di macinazione in pochi secondi. Questo permette di ottenere diversi prodotti dallo stesso cereale o la possibilità di processare cereali diversi senza modificare il diagramma del molino. Tutto ciò è reso possibile grazie all’eliminazione di cinghie e pulegge e all’applicazione di motori torque a magneti permanenti.

 

Inoltre il nostro laminatoio, grazie al sistema brevettato OKS – Omas Kers System, permette un risparmio energetico di circa 15Kwh/ton sfruttando il recupero dell’energia cinetica generata dai cilindri. Ma l’eliminazione delle cinghie comporta molti altri vantaggi: la manutenzione si riduce del 90%, i tempi di fermo macchina diventano quasi nulli e la sicurezza sul lavoro è garantita perché non ci sono più organi di trasmissione in movimento, mettendo al riparo da rischi agli arti superiori, che è un problema per il nostro settore.

 

Altro beneficio per il molino è l’eliminazione di un piano intero: installando i motori direttamente sul laminatoio, si elimina la necessità di avere un piano motori dedicato. Di conseguenza, i costi e tempi di costruzione si riducono notevolmente.”

 

Prosegue “la nostra volontà è quella di arrivare ad offrire al cliente non delle semplici macchine, ma un sistema fabbrica 4.0, che noi abbiamo chiamato Flexy Mill, in grado di conferire massima flessibilità all’impianto, non solo in termini di ricette, ma che vada ad ottimizzare i tempi di produzione, riducendo le possibilità di errore, il tutto migliorando la resa e la qualità del prodotto finito. Per questo stiamo investendo su automazione e predittività”.

 

Che aspettative avete sulla manifestazione?

 

“Non vedo l’ora di ripetere IPACK-IMA; ci è mancata e ci piace venire a Milano, perché è un punto di incontro di persone che coniugano interessi e business diversi nel mondo alimentare. È fondamentale incontrarsi di nuovo, ma non si può certo ignorare il ruolo del digitale, che è ormai parte del nostro metodo di lavoro, per quanto riteniamo che il cliente abbiamo bisogno di un contatto. Il virtual tour è uno strumento che sarà indispensabile ancora per qualche anno, i viaggi saranno limitati, le quarantene sono difficili da gestire in logica di business e per quanto speri che il green pass diventi una chiave di accesso mondiale, rimane il fatto che incontrarsi per noi è indispensabile per mostrare il prodotto. Chi spende 2,3,10 milioni di euro, deve poter toccare, vedere, conoscere, sapere di avere delle persone a cui fare riferimento.

 

Il nostro è un mondo tradizionalista; stiamo cercando di portare il nostro mercato verso la tecnologia, prima di tutto con le nostre soluzioni e anche con possibilità di gestione commerciale a distanza con l’uso del digitale, ma la presenza è sempre essenziale.”

 

Cosa vedete nel mercato dei prossimi mesi?

 

“Esportiamo in tutto il mondo, Stati Uniti, Sud America, Nord Africa, Sud Africa, Africa Mediterranea, Russia, Europa, con presenza più contenuta in Asia, perché le dinamiche di quei mercati sono molto complesse da decifrare e gestire.” Ci dice Nalon “Il nostro fatturato si aggira sui 26 milioni con circa 100 dipendenti. Le prospettive per Omas sono positive, grazie agli investimenti che abbiamo fatto e alla tecnologia che abbiamo sviluppato con il nostro R&D, che ci permette di occupare quote di mercato sempre maggiori. Abbiamo anche importanti case histories, che dimostrano la nostra credibilità. Il nostro è un settore dove l’affidabilità è un tema fondamentale, visto il carattere critico della produzione che le nostre macchine gestiscono. Il Covid ha bloccato alcune opportunità, che sono poi ripartite perché il mercato sta ricominciando a fermentare: prevediamo quindi una buona ripresa. Certamente, auspichiamo che i Governi pensino a benefici fiscali per chi investe, con processi di digitalizzazione che spingeranno nuovi investimenti. Penso che la campagna vaccinale, la diffusione del green pass e protocolli efficaci stiano stabilizzando la situazione, con ottime prospettive, soprattutto per chi innova, e noi siamo tra queste aziende.