The Innovation Alliance chiude con più di 90.000 presenze: il mondo dell'industria rinnova la fiducia alla visione di sistema

La formula, che ha visto riunite Ipack-Ima, Print4All, GreenPlast e Intralogistica Italia, ha acceso i riflettori sulle urgenze del mondo industriale, dai ritardi della supply chain al rincaro di materiali ed energia, aprendo un positivo confronto che ha visto coinvolta l’intera filiera.
press office Ipack Ima

Milano, 7 giugno 2022 – Si è conclusa l’edizione 2022 di The Innovation Alliance, che dal 3 al 6 maggio a Fiera Milano ha fornito una panoramica tecnologica e di scenario su un settore strategico come quello della meccanica strumentale. Quattro giorni intensi non solo in termini di offerta espositiva, ma anche di riflessione e confronto: fari puntati sull’innovazione e sulle opportunità legate alla evoluzione dei paradigmi produttivi in ottica circolare.

 

Grande la risposta degli stakeholder per un format ampiamente apprezzato dagli oltre 1600 espositori: The Innovation Alliance ha visto la presenza di oltre 90.000 operatori professionali provenienti da 125 Paesi e dai cinque continenti, dando vita a una importante occasione di incontro con buyer internazionali altamente profilati. Un segnale importante in un momento storico in cui la mobilità internazionale sta ripartendo e una testimonianza concreta della importanza dell’innovazione e del confronto diretto per gli operatori di un settore che, con le sue soluzioni tecnologiche, innova e fa muovere i principali settori dell’industria manifatturiera e della distribuzione.

 

La formula, già sperimentata con soddisfazione nel 2018, che riunisce in un unico evento quattro manifestazioni sinergiche (Ipack-Ima, Print4All, GreenPlast e Intralogistica Italia) a rappresentare l’intera filiera produttiva, non solo ha risposto ad esigenze precise del mondo industriale contemporaneo, ma ha permesso a espositori e visitatori di entrare in contatto con ecosistemi produttivi complementari fatti di grandi e piccole industrie.

 

Una proposta espositiva unica a livello europeo, in cui il made in Italy ha dimostrato la sua forza creativa e innovativa: si tratta di un mercato che vale 25,6 miliardi di euro di fatturato e occupa più di 107.000 addetti.

 

Ne è emersa la fotografia di un settore che sta performando bene, anche se sta risentendo degli effetti a lungo termine della pandemia, che ha impattato sulla efficienza della supply chain, e della situazione politica mondiale, che sta rallentando non tanto gli ordini quanto i tempi di consegna delle macchine. L’aumento dei prezzi delle materie prime, dei materiali e dell’energia stanno infatti modificando la catena delle forniture, tema su cui tutti gli attori della filiera hanno avviato un proficuo confronto nei quattro giorni di mostra.

 

Uno scenario che ha amplificato la necessità di dialogo e la voglia di tornare a incontrarsi di persona e scoprire le ultime novità del settore, nella consapevolezza che solo l’innovazione può portare nuova linfa al mercato.

 

In mostra, soluzioni e proposte dell’intera filiera della meccanica strumentale, dalle soluzioni green elaborate dal mondo gomma e plastica, alle tecnologie di processo alimentare, dal packaging per i comparti food e non food, al converting e stampa industriale e grafica, fino allo stoccaggio e alla movimentazione del prodotto finito

 

Ad unire il tutto, come un ideale fil rouge, i grandi temi che stanno rivoluzionando in modo trasversale il mercato. Grande attenzione ai materiali, sempre più sostenibili ed eco friendly, ma anche alla digitalizzazione che permette il risparmio energetico attraverso la riorganizzazione dei processi e che, attraverso la costruzione di isole di lavorazione, apre spazio all’ideazione di macchinari sempre più efficienti, che consentono risparmio energetico e una riduzione delle emissioni.  

 

Centrale il ruolo dell’eco design, perché bisogna ragionare già in fase di progettazione sull’intero ciclo di vita del prodotto, dall’ideazione allo smaltimento, ma, soprattutto, al centro dell’attenzione delle aziende sono state le sfide da affrontare per evolvere verso il modello di economia circolare, che è oggi fondamentale non solo per la salvaguardia del pianeta, ma anche per essere competitivi sul mercato.  

 

Fattore abilitante della sostenibilità sono sicuramenti gli investimenti in ricerca e sviluppo, che oggi propongono sistemi produttivi intelligenti, autonomi e sempre più interconnessi, che garantiscono una gestione più flessibile, sicura ed efficiente dell’intera linea produttiva e conducono verso nuovi modelli di business che vedono il servizio e la manutenzione come parte stessa del bene venduto.

 

Dalla ricerca sui nuovi materiali ai robot che gestiscono la linea di confezionamento, dalle applicazioni di intelligenza artificiale alle soluzioni di monitoring che consentono di verificare, accelerare e migliorare i processi, fino agli AMR - autonomous mobile robots - che possono contribuire alla linea produttiva e allo stoccaggio merci, la parola d’ordine è stata innovazione, in una visione che coniuga inscindibilmente efficienza produttiva e tutela dell’ambiente e delle generazioni future.

 

La proposta di sistema, che ha permesso in quattro giorni di valutare l’innovazione ricostruendo in fiera una sorta di ideale linea industriale, ha dunque riconfermato la sua validità e ha portato sin d’ora a rinnovare la partnership tra gli organizzatori: The Innovation Alliance tornerà con il medesimo assetto e le medesime contemporaneità nel 2025 a Fiera Milano, dal 27 al 30 maggio.

 

Ufficio stampa Fiera Milano
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